Quando si affronta la lettura di un libro per giovani lettori non è mai facile dare buoni consigli. Soprattutto perché ognuno dovrebbe essere libero di procedere come meglio crede.
Mentre scrivevo questo racconto, però, ho notato subito una cosa e ve la voglio far sapere.
A dire la verità, non so ancora se sia accaduto per caso, ma alla fine i capitoli di queste divertenti avventure sono venticinque, proprio come i giorni a Dicembre per arrivare a Natale.
Ecco, allora, che mi è venuta l’idea!
Le Avventure di Poli possono essere usate come un vero e proprio calendario dell’avvento!
Se seguirete il mio consiglio e leggerete un capitolo al giorno, alla fine del libro non mi resterà che augurarvi buon Natale!
Che ne dite?
Per ora, dato che siamo soltanto all’inizio, mi sento di dirvi buona lettura...
Estratto

In un lontano luogo, ai limiti del deserto, sorge una rigogliosa e ridente città.
Già dalle prime luci dell’alba le sue strade bianche e impolverate sono animate da carovane che, in fila, raggiungono il mercato.
I nomadi, provenienti da ogni luogo, avanzano dignitosi, seduti sulle gobbe dei cammelli. Legate ai fianchi dei loro animali pendono innumerevoli ceste, apparentemente in precario equilibrio.
I mercanti espongono nell’antica piazza i più svariati prodotti: spezie aromatiche, creme profumate, tappeti preziosi, tessuti luccicanti dalle mille tonalità, ma anche uccelli, polli, capre, datteri e pistacchi.
Ovunque aleggiano aromi intensi, mentre i colori spiccano sulle sfumature dorate del deserto, donando al cielo e alla terra un grande spettacolo.
Il vento, sempre attivo e dispettoso, rimodella continuamente le piccole e perfette onde di sabbia.
Sulla cima del colle si staglia il profilo del Palazzo Reale che domina tutto.
La fortificazione maestosa s’incastona come un gioiello importante tra le dune soleggiate.
Chiunque punti il naso all’insù, resta affascinato dalla reggia.
Il palazzo incombe superbo, con i suoi blocchi di pietra giganteschi e le sue alte mura bianche.
L’enorme portone è preceduto da una fitta siepe che ne impedisce un accesso immediato. In cima all’edificio si alza una torre, su cui sventola una bandiera che assicura della presenza del re.
Da tempo nessuno si è più avvicinato.
Circolano parecchi pettegolezzi riguardo al comportamento del sovrano.
I discorsi sono sempre gli stessi per tutti: «Dài, andiamo via, il re è caduto in preda ad una strana crisi. È diventato matto! Sapessi…»
«Voci dicono che re Melech abbia una strana abitudine: dorme di giorno anziché la notte, per vegliare le stelle.»
«È proprio andato fuori di testa!,» sentenzia un passante. «Con tutto l’oro che possiede, è pazzo a vivere così!»
Tutte le sere, dal terrazzo del castello il re esamina il cielo. Scrupoloso appunta su tavolette di cera i suoi calcoli. In particolare, osserva il Grande Carro, l’affascinante gruppo di sette stelle che è visibile sopra a tutta la volta celeste.
Per lui è un segno premonitore. Un intuito personale lo spinge e lo guida nello studio degli astri.
Da tempo gli frulla in mente l’idea che debba al più presto individuare, nelle costellazioni, un messaggio, un indizio straordinario...

(il romanzo continua...)



ISBN 9791255120636
dim. 18 cm x 13 cm
pag. 196

€ 16,00