Le avventure dei bambini del parco in città tornano a divertire i nostri giovani lettori.
Catia, Rossella, Lorenzo, Rosa, Julien e Matteo scoprono dai loro amici come sia bello prendersi cura degli altri, quanto sia importante saper at-
tendere i risultati e come si possa ancora vivere la vita con lentezza nel rispetto del ritmo delle stagioni.
Catia, Rossella, Lorenzo, Rosa, Julien e Matteo scoprono dai loro amici come sia bello prendersi cura degli altri, quanto sia importante saper at-
tendere i risultati e come si possa ancora vivere la vita con lentezza nel rispetto del ritmo delle stagioni.
Estratto
In quel giorno di fine settembre i bambini accorrono al grande parco cittadino, perché tutti hanno sentito parlare del giardino dei mille fiori.
Rosa, Matteo, Rossella, Catia, Julien e Lorenzo hanno chiamato gli amici e gli amici degli amici, che sono arrivati lì.
Ad accoglierli ci sono Lorenzo, Julien e Matteo, che sorridono allegri.
L’aria è ancora mite e permette di stare al sole senza sudare. Restano seduti sull’erba morbida, si prendono il tempo per esprimere ciascuno le proprie idee e per scambiarsi le loro opinioni.
Si sollevano qua e là, voci distinte, emozionate, entusiaste e piene di vita.
«Grazie, margherita, che mi hai insegnato la semplicità; in te ho trovato un fiore divertente, del quale ho notato particolari su cui non mi ero mai soffermata! E poi il tuo nome mi ricorda la nonna!», esclama Rosa.
«Adoro i ciclamini. Mi ricordano la montagna! Mi hanno insegnato quanto è bello trovare qualcosa di cui prendersi cura e sentire l’emozione che scaturisce da questo gesto», dice Matteo.
«La rosa è bella, ma ha un sacco di spine. Forse a volte anche io pungo, quando faccio arrabbiare mamma e papà, ma solo così il loro amore per me diventa ancora più grande …», riflette Rossella, così piccola eppure già grande.
«Grazie malva, per avermi insegnato il valore del sapermi adattare, anche quando una situazione non mi piace; tu che spunti là, in mezzo ai ciottoli polverosi, senza bisogno di tante cure…», dice Catia con voce emozionata.
Rosa, Matteo, Rossella, Catia, Julien e Lorenzo hanno chiamato gli amici e gli amici degli amici, che sono arrivati lì.
Ad accoglierli ci sono Lorenzo, Julien e Matteo, che sorridono allegri.
L’aria è ancora mite e permette di stare al sole senza sudare. Restano seduti sull’erba morbida, si prendono il tempo per esprimere ciascuno le proprie idee e per scambiarsi le loro opinioni.
Si sollevano qua e là, voci distinte, emozionate, entusiaste e piene di vita.
«Grazie, margherita, che mi hai insegnato la semplicità; in te ho trovato un fiore divertente, del quale ho notato particolari su cui non mi ero mai soffermata! E poi il tuo nome mi ricorda la nonna!», esclama Rosa.
«Adoro i ciclamini. Mi ricordano la montagna! Mi hanno insegnato quanto è bello trovare qualcosa di cui prendersi cura e sentire l’emozione che scaturisce da questo gesto», dice Matteo.
«La rosa è bella, ma ha un sacco di spine. Forse a volte anche io pungo, quando faccio arrabbiare mamma e papà, ma solo così il loro amore per me diventa ancora più grande …», riflette Rossella, così piccola eppure già grande.
«Grazie malva, per avermi insegnato il valore del sapermi adattare, anche quando una situazione non mi piace; tu che spunti là, in mezzo ai ciottoli polverosi, senza bisogno di tante cure…», dice Catia con voce emozionata.
(il romanzo continua...)


